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“Non aspettate che vi si privi dell’informazione per difenderla!”

In alcuni paesi, un giornalista può passare diversi anni in prigione per aver detto una sola parola o aver scattato una fotografia. Imprigionare o uccidere un giornalista significa eliminare un testimone fondamentale e minacciare il diritto di tutti all’informazione. Per questo motivo, Reporter senza frontiere, fondata in Francia nel 1985, giorno per giorno di batte per difendere la libertà di stampa. La sezione svizzera si è costituita nel 1990 e si rivolge a tutte le persone attaccate alla libertà di espressione.

Indagare, denunciare, sostenere
Reporter senza frontiere

  • difende i giornalisti e gli operatori dei media imprigionati o perseguitati a causa della loro attività professionale e denuncia i maltrattamenti e la tortura di cui sono viittima in numerosi Stati,
  • lotta contro la censura e quelle leggi che mirano a limitare la libertà di stampa,
  • accorda ogni anno centinaia di sussidi per cercare di aiutare i giornalisti o i media in difficoltà (spese giuridiche, mediche, materiali, ecc.) e le famiglie dei giornalisti imprigionati,
  • si impegna per migliorare la sicurezza dei gionalisti, soprattutto nelle zone di guerra.


Altri riferimenti:
Reporter senza frontiere (Svizzera)
Reporter senza frontiere (Italia)
Reporters without borders

LuganoPhotoDays 2013
– esposizione Des images pour la liberté d’expression di Reporters sans frontières (Svizzera): dal 12 al 19 ottobre 2013