Sometimes I cannot smile – Pier Casotti
Mi capita spesso di riflettere sulla vita e la morte. Ne decompongono i pezzi, ne smonto gli elementi nel tentativo di analizzarli razionalmente per poi ricomporne e ricostruirne i frammenti, ed ogni volta ritrovandomi con una diversa equazione. Per riflettere si cerca il posto giusto e la Groenlandia era quel luogo per me. La vita e la morte, il bianco e nero, dicotomie contrapposte che rivelano tutta la loro spietatezza. La Groenlandia orientale è tutto questo. In Groenlandia la natura prende il sopravvento, prende possesso della razionalità e dà senso alla quotidianità. La Groenlandia narra un silenzio assordante. Una voce che sussurra emozioni indefinibili e imperscrutabili. In Groenlandia non si vive, al limite si sopravvive. Qui il 20% dei giovani di età compresa tra 15 e 25 anni cerca di togliersi la vita ogni anno. Il 2% di loro riesce.
Un libro auto pubblicato, “Sometimes I cannot smile” è un viaggio personale ed intimo all’interno del mondo giovanile Groenlandese dove natura, violenza, noia e una forte eredità culturale stanno da decenni reclamando il più alto dei tributi. Quello di centinaia di giovani vite.
Una delicata esplorazione della sottile e intima guerra che molti giovani combattono contro la violenza, la noia e il vuoto, una lotta da sempre stata la “ragion d’essere” delle giovani generazioni, con la differenza che in Groenlandia molti di loro questa battaglia la perdono.